Durante la visita al museo non si impara solo per via intellettuale.

Il corpo non dimentica.

In campo scientifico è noto il ruolo centrale del corpo nell’apprendimento dalle esperienze. Azione e percezione sono processi intimamente legati nel cervello e le attuali ricerche sul ruolo del sistema motorio nella costruzione delle mente avvalorano questa ipotesi.

Nella fase di ideazione e progettazione di un allestimento è importante considerare che esso, oltre ad essere idealmente luogo di sviluppo del percorso narrativo, è anche lo spazio fisico  dove il visitatore cammina, si muove, segue un ritmo, compie delle azioni (in parte predefinite) e vive delle esperienze che influiscono sulla sua capacità di apprendere, di provare emozioni, di ricordare.

In particolare nei musei di tipo scientifico, dove è necessario relazionarsi con le grandi scale come i tempi di formazione della Terra o dell’Universo, diventa difficile per la mente umana padroneggiare numeri elevati o metterli in relazione tra loro. Viene in aiuto la progettazione di Exhibit definiti “modelli metaforici” come gli orologi del tempo, le cronologie, le chiavi di lettura che mettono il relazione il tutto con il dettaglio.

Ne è un esempio riuscito la Mostra permanente “L’Universo a colpo d’occhio” realizzata nel corridoio del sesto piano dell’edificio della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) a Trieste.

L’allestimento presenta una passeggiata di 130 metri alla scoperta delle tappe fondamentali dell’evoluzione dell’Universo: dal primordiale Big Bang fino a stelle e galassie moderne. Attraverso 15 tappe realizzate con straordinarie immagini, viene data l’idea dell’enorme vastità del tempo cosmico rispetto alle scale di tempo storiche e umane.

Una fascia grafica a terra riproduce un righello nel quale ogni centimetro corrisponde ad un milione di anni. Camminandoci sopra si incontrano dei “bolli” che identificano i momenti salienti della formazione dell’universo e segnalano corrispondenti pannelli a parete con grandi e suggestive immagini e con contenuti di approfondimento di semplice lettura.

Alla comparsa dell’uomo sulla terra sono dedicati gli ultimi quattro centimetri e, una volta giunti a questo punto, la perplessità è d’obbligo.

Progetto a cura di AMUSE Studio Associato, 2014