museo egizio

La mostra mette in evidenza l’importanza del lavoro di ricerca sul materiale di archivio: ambito nel quale un museo contemporaneo deve “scavare” per poter ampliare la prospettiva sulle proprie raccolte di reperti.

Con un allestimento scenografico ed immersivo la mostra racconta l’attività della Missione Archeologica Italiana in Egitto tra il 1903 e il 1920 attraverso la figura del suo fondatore Ernesto Schiaparelli. Quattrocento oggetti tra cui reperti, documenti ufficiali, lettere, fotografie, manifesti storici, filmati d’epoca, taccuini, disegni, schizzi, strumenti di misurazione, macchine fotografiche testimoniano l’attività e le vicende quotidiane dei campi di scavo, portando alla luce gli avvenimenti salienti che si riferiscono ad un periodo fondamentale per la costituzione delle Collezioni del Museo Egizio.

Come in un viaggio nel tempo il visitatore è invitato ad esplorare tre principali ambiti tematici: la rappresentazione della Torino dell’epoca con una ricostruzione identitaria della figura di E. Schiaparelli; un successivo ambiente più aperto dedicato all’esposizione di numerosi reperti archeologici con un allestimento che ricorda per forma, materiali e colori gli ambienti luminosi del deserto; infine un percorso labirintico dove sono esposti i sarcofagi con il loro corredo, in un dialogo ideale tra i personaggi del passato e i loro scopritori. Qui l’accento viene posto su oggetti di particolare pregio tra cui la maschera funeraria di Merit proveniente dalla tomba di Kha.

L’allestimento è infine arricchito da un percorso di Storytelling sviluppato dalla Scuola Holden attraverso la produzione di un’audioguida che, con la voce di Ernesto Schiaparelli, accompagna il visitatore alla conoscenza degli oggetti e dei temi più rilevanti. 

Progetto a cura di Amuse Studio Associato, 2017-2018