“I musei sono luoghi dove il Tempo si trasforma in Spazio”

LAURA BELLO ARCHITETTO

Questa frase dello scrittore O. Pamuk esprime – in una perfetta sintesi – il lavoro interpretativo, immaginativo e profondamente trasformativo che sottende tutto il lavoro museografico.

Poter contribuire a creare Spazi di significato e di relazione ha ispirato la scelta di occuparmi dei musei e dei loro allestimenti. Ho studiato architettura a Venezia laureandomi nel 1996 con il massimo dei voti, completando successivamente la mia formazione con un Master di Industrial Design.

I punti più salienti della mia carriera includono la collaborazione decennale con lo studio Gris+Dainese Architetti specializzato in Exhibit Design e la creazione di Amuse Studio Associato con il quale – dal 2013 al 2020 – sono stati ideati e realizzati progetti innovativi come il primo Museo di Geografia in Italia, la mostra “Missione Egitto” per il Museo Egizio di Torino ed il progetto high-tech “Italgas Digital Lab”.

Nel 2021 ho deciso di fondare Laura Bello Studio per affiancare alla museografia una parallela quanto complementare attività di editoria e di ricerca legata ai temi museali che più mi stanno a cuore: gli elementi metodologici del processo creativo, l’esperienza del pubblico nella fruizione degli spazi espositivi, l’inclusività nei percorsi di allestimento ed il complesso quanto suggestivo mondo dei cyber-musei.

ATTIVITA’ DELLO STUDIO

Progettazione di Musei e Mostre temporanee

Per la gestione dei progetti Laura Bello Studio si avvale della collaborazione dell”architetto e Project Manager Fabio Posenato.  Partecipano all’attività dello studio architetti e grafici oltre che aziende consulenti nell’ambito  dei media digitali, illuminotecnica, inclusività.

CONSULENZA

Per supportare i musei a creare o rinnovare gli spazi espositivi.

STUDI DI  FATTIBILITA’

Per pianificare lo sviluppo di un allestimento in ogni sua fase.

Campi di applicazione

Servizi integrati alla progettazione

Exhibition Design

Lo studio progetta spazi espositivi per mostre, musei, fiere e marchi.
Il design degli allestimenti viene definito a partire dai concetti e dalle suggestioni dei contenuti. Successivi passaggi definiscono la trama narrativa sulla quale si impernia il percorso espositivo, la scenografia d’insieme e i singoli sistemi espositivi con gli elementi della comunicazione. La visione degli oggetti e gli approfondimenti sono fruibili attraverso l’uso di vari tipi di linguaggio tra cui la multisensorialità e l’interattività che favoriscono il dialogo con il pubblico.

Grafica e Comunicazione

La grafica, linguaggio visivo per eccellenza, è fondamentale nella fase ideativa di Mostre e Musei. Nei progetti di allestimento “veste” la struttura scenografica che contestualizza oggetti e contenuti e crea i punti di riferimento per guidare il pubblico all’interno del percorso espositivo. Gli elementi della grafica sono declinati a partire dall’identità visiva e si coordinano secondo una regia predefinita attraverso la segnaletica, i pannelli tematici e di approfondimento, le didascalie, le immagini di contesto, decorative e molto altro.

Media Digitali

Nei progetti dello studio la multimedialità non ha vita indipendente all’interno dell’allestimento ma le sue sorprendenti potenzialità sono espresse nei momenti salienti, quando è necessario trasmettere al pubblico determinati messaggi (ad esempio la comprensione globale di un contesto) oppure veicolare contenuti – difficili da ricordare a lungo termine – coinvolgendo le emozioni. I media digitali, nella loro infinita gamma di possibilità, creano affascinanti mondi paralleli proponendo esperienze soggettive, partecipative, sinestetiche, aprendo un accesso alla conoscenza ad un livello intuitivo e creativo.

Spazi unitari e scenografici

Progettare un museo o una mostra con modalità scenografiche significa utilizzare gli elementi a disposizione, come lo spazio, la grafica, la luce, i suoni, i materiali, i media digitali in modo da creare uno “spazio immersivo” che seduca l’intelletto e i sensi del visitatore.
Per conferire all’allestimento una unitarietà di linguaggio e visione lo studio ha messo a punto una metodologia progettuale rigorosa e predefinita; ogni sistema espositivo e la sua comunicazione rientrano in una “grammatica progettuale” che stabilisce le modalità di relazione di ogni singola parte con il tutto e orchestra il ritmo del percorso espositivo.

MUSEUM CHECK

Strumento per qualificare lo stato di un allestimento

Questo servizio è stato ideato per rispondere alle necessità dei musei di poter avere uno strumento oggettivo che qualifichi lo stato del proprio allestimento e ne valuti gli aspetti legati alla comunicazione dei contenuti al suo pubblico.  Il servizio “Museum Check” è strutturato in quattro fasi:

  • compilazione di un formulario a sezioni da parte del museo

  • incontro di consulenza presso la sede espositiva

  • preparazione di un report di sintesi

  • valutazioni e proposte migliorative

Per maggiori informazioni
INCLUSIVITA’ E PARTECIPAZIONE

Percorsi multisensoriali per una conoscenza senza barriere

Un museo accessibile facilita l’accesso alla cultura e all’informazione da parte di tutti i cittadini e, in particolare, permette al visitatore con disabilità di poter effettuare la visita in una condizione di maggiore autonomia possibile.

Progettare in modo inclusivo significa pertanto progettare spazi, servizi, contenuti fruibili a tutti attraverso una metodologia progettuale studiata sulle specifiche esigenze del museo e del suo pubblico. Lo studio progetta:

• Spazi e sistemi espositivi senza barriere architettoniche
• Comunicazione accessibile come segnaletica, didascalie, infografiche
• Percorsi espositivi per specifiche disabilità: visive, uditive e cognitive
• Cronologie, immagini metaforiche, chiavi di lettura

Un percorso espositivo accessibile non considera solo gli aspetti estetici e normativi del progetto ma ne pone al centro  l’essere umano e le sue peculiari esigenze: ovvero il suo essere uomo o donna che evolve da bambino ad anziano e che nel corso della vita può andare incontro a cambiamenti e discostarsi dalla definizione  comune di “normalità”.